venerdì 1 luglio 2022

Situazione positiva? Sì, ma con giudizio

 Le ultime elezioni amministrative hanno mostrato un Partito Democratico che riesce a rappresentare il sentire comune della parte progressista della società e che riesce a smarcarsi dai luoghi comuni che pure lo riguardano. Questi credo che siano i dati principali che emergono dall’ultima tornata elettorale, tenuto conto di tutto, dei numeri complessivi che mostrano comunque una tenuta del centrodestra e soprattutto dell’astensione rilevante che ha riguardato soprattutto il secondo turno, quello dei ballottaggi. 

Non si tratta di dati di poco conto, visto che per anni abbiamo (anche in questo blog) evidenziato la carenza di profilo identitario del PD, la fatica a raccogliere le istanze e le sensibilità di coloro che dovrebbero costituire il suo elettorato, le difficoltà comunicative con ogni mezzo, inclusi i canali che offre la rete Internet. Sembra ora di assistere ad un’inversione della china, ancora non completa ma in corso, che vede un PD più aperto verso i cittadini e nello specifico verso chi non fa parte delle gerarchie, più propenso ad avvicinarsi ai problemi nuovi (ambiente, diritti, ricerca), più capace - soprattutto dopo il lockdown determinato dalla pandemia - nell’uso dei mezzi online. 

Non credo che la prova elettorale sia derubricabile come un fatto locale e limitato, credo invece che sia indicativa di una tendenza. Il PD non è apparso ammuffito, legato ai suoi schemi, lontano dai cittadini, ma è accaduto l’esatto contrario. Di tutto ciò va dato merito ad Enrico Letta e alla sua squadra, oltre che a molti dirigenti locali, che sono riusciti a svecchiare non le età, di questo non ci importa, ma i metodi. Cambia i metodi - un tempo nella sinistra statici come i fossili delle ammoniti - e cambierai anche i contenuti. 

Buon lavoro dunque a tutti i sindaci eletti, ed ottimo risultato per il PD, che deve continuare a guardare avanti.

Dalla tornata elettorale emergono spunti riguardanti anche il centrodestra: che si divide anche aspramente, che non ha una leadership riconosciuta da tutti loro, che entra in grave difficoltà quando si trova di fronte ad un centro sinistra (sopratutto PD) dinamico e capace di ragionare oltre i propri schemi classici. Dunque, una situazione speculare rispetto all’era berlusconiana, quando il capo era in grado di unire parti credo ben felici di avere qualcuno che le unisse di fronte all’elettorato. Sparito il suo ruolo guida sparisce anche l’unità un tempo tanto decantata. 

Del resto, come è noto, le vicende politiche possono prendere strade diverse da quelle previste da tutti, e questo vale anche per le prossime elezioni nazionali.


 


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

In evidenza

Tutte le stagioni in una settimana. E dovremo abituarci.

  Il cambiamento climatico presenta ormai con evidenza empirica praticamente tutte le caratteristiche previste da anni dai modelli climatici...

Più letti