sabato 22 febbraio 2020

Diamo loro il benvenuto a casa

Nella settimana appena trascorsa, dal  15 al 22 febbraio, si è tenuta in India la tredicesima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione per la conservazione delle Specie Migratorie e degli animali selvatici (CMS). Insomma, un incontro di grande importanza nel quadro di grave e continua perdita di biodiversità che caratterizza il nostro tempo, ed in particolare di continuo attacco ai migratori con ali, pinne e zampe.

Purtroppo, gli uccelli migratori non sono sempre accolti al meglio delle nostre possibilità: è ancora molto diffusa la caccia/bracconaggio in molti luoghi del mondo, ed in particolare nei Paesi del Mediterraneo dove la straziante pratica di sparare a cicogne, gru, e varie specie di uccelli migratori durante la loro faticosa traversata è ancora diffusa. Chiunque abbia assistito al passaggio nel cielo di centinaia di esemplari in formazione non può non restare colpito dalla bellezza e dall’apparente eccezionalità del fenomeno; si fatica a comprendere come si possa pensare di abbatterli ed esibirli come trofei.
Ma non si tratta di soli uccelli: le specie migratorie sono molte, dalle balene ai salmoni, dalle tartarughe marine alle anguille. Di alcune ci cibiamo in misura notevole, basti pensare ai salmoni. Di altre potremmo fare ormai a meno, come le balene, ma alcuni Paesi continuano a non rispettare moratorie e divieti.
Dieci nuove specie vengono aggiunte all’elenco delle specie migratorie, fra cui l’elefante asiatico e l’otarda indiana. Ci si propone di intervenire con una serie di azioni concertate e piani di conservazione per le specie più a rischio, tenendo conto di un mondo che, di fatto, è in rapido cambiamento.

Il tema dell’incontro internazionale è “le specie migratorie connettono il pianeta ed insieme diamo loro il benvenuto a casa”. Che bello se il mondo fosse davvero così. 
In realtà un milione di specie animali sono a rischio estinzione per varie cause, come la perdita dell’habitat, la caccia, il cambiamento climatico, con gli eventi meteorologici estremi che riescono a fare vere e proprie stragi.
Riuscire a proteggere specie animali e ritmi naturali millenari significa proteggere il nostro Pianeta e la fitta rete di legami che costituisce la rete della vita, di cui noi stessi siamo parte. Magari cominciando un nuovo rapporto con la natura e gli altri animali, più sostenibile e leggero, rinunciando alla quota di carattere “predatorio” della nostra specie, che è stata così utile in passato, ma che potrebbe portarci ad un punto pericoloso di non ritorno.

Il sito della CMS si trova al seguente indirizzo:

https://www.cms.int/en/cop13

lunedì 3 febbraio 2020

Nuovi obiettivi energetici UE

Ci sono novità dall'UE in campo energetico. E' stato raggiunto un accordo fra le istituzioni europee, Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, in cui sono state approvate due delle otto proposte legislative del pacchetto Energia pulita per tutti, che era stato adottato dalla Commissione europea nel novembre 2016. Un mese fa era stata adottata la prima, la direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia. La decisione aggiorna il quadro normativo Ue in materia.

In particolare, entro il 2030 le energie rinnovabili dovranno coprire il 32% dei consumi energetici nell'Unione Europea.

Ancora non sono noti i dettagli, ma verrebbero introdotti per la prima volta concetti importanti, come quelli di 'comunità di energia rinnovabile' e di 'autoconsumo'. L'accordo prevederebbe infatti i primi interventi in materia: una riduzione dei costi per i cittadini e i gruppi di cittadini che intendono produrre energia da rinnovabili per l'autoconsumo.
L'accordo stabilisce inoltre obiettivi del 14%, e del 3,5% per i biofuel da seconda generazione, per i trasporti, pone criteri di sostenibilità per l'impiego delle biomasse forestali, e prevede il divieto all'utilizzo di olio di palma nei biocarburanti dal 2030.
Finalità dell'accordo è migliorare i regimi di promozione delle rinnovabili, alleggerendo anche le procedure amministrative, definendo un quadro di regole sull'autoconsumo, innalzando gli obiettivi da raggiungere nei vari settori.  Per quanto riguarda i sistemi di incentivi nazionali, si introduce il divieto di modifiche retroattive ai regimi di sostegno che incidono negativamente sui diritti conferiti e sulla sostenibilità economica di progetti già approvati.
Il target del 32% prevede una clausola di revisione al rialzo nel 2023.

Ricordiamo che nel 2014 la strategia UE aveva posto l'obiettivo del 27%. Questa cifra veniva sin qui superata dalla SEN nazionale (la Strategia Energetica elaborata dal Governo italiano nel 2017) con una previsione del 28% al 2030. Ora questo obiettivo va rivisto al rialzo, un fatto che era prevedibile anche lo scorso anno.
Lo stesso obiettivo del 32% scelto dall'Europa appare come limitato da scarsa ambizione, visto che il mondo intero procede velocemente verso le fonti energetiche rinnovabili e che l'UE ha sempre avuto un ruolo guida in materia, ruolo che ora rischia di perdere se si riduce a discutere delle ultime cifre a destra. Un 40% - se non un 50% - sarebbe stato certamente possibile senza traumi, con una classe politica comunitaria più decisa e ambiziosa. Per ora continuiamo pure ad avanzare con il freno a mano tirato, è sempre meglio che stare fermi, purché ne siamo consapevoli.

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Tutte le stagioni in una settimana. E dovremo abituarci.

  Il cambiamento climatico presenta ormai con evidenza empirica praticamente tutte le caratteristiche previste da anni dai modelli climatici...

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