mercoledì 22 giugno 2022

Maturità con l'intervento di Giorgio Parisi alla Camera

Fra le tracce della prima prova dell'esame di Maturità che inizia oggi, 22 giugno, c'è un brano tratto dal discorso che Giorgio Parisi fece alla Camera  il giorno 8 ottobre 2021, in occasione dell'incontro parlamentare in preparazione della Conferenza delle Parti COP26 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Glasgow nei primi giorni di novembre 2021. Il tema del cambiamento climatico è sempre più pressante visti i ritardi con cui si interviene per mitigare una tendenza in atto non più evitabile, visti gli allarmi che si susseguono da anni - da decenni in realtà - senza conseguenze di portata adeguata, vista la dimensione globale di un problema che richiede immediatamente modifiche radicali al sistema economico, produttivo, al nostro stesso modo di vivere e concepire il rapporto con la natura.

Nell'augurare un enorme in bocca al lupo a tutti gli studenti impegnati nell'esame, vale la pena di leggere, o rileggere, l'intervento di Parisi, Premio Nobel per la Fisica 2021:

"L'umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico. Sono decenni che la scienza ci ha avvertiti che i comportamenti umani stanno mettendo le basi per un aumento vertiginoso della temperatura del nostro pianeta. Sfortunatamente, le azioni intraprese dai governi non sono state all'altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati assolutamente modesti. Negli ultimi anni gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti: le inondazioni, gli uragani, le ondate di calore e gli incendi devastanti, di cui siamo stati spettatori attoniti, sono un timidissimo assaggio di quello che avverrà nel futuro su una scala enormemente più grande. Adesso, comincia a esserci una reazione forse più risoluta, ma abbiamo bisogno di misure decisamente più incisive.

Dall'esperienza del COVID sappiamo che non è facile prendere misure efficaci in tempo. Spesso le misure di contenimento della pandemia sono state prese in ritardo, solo in un momento in cui non erano più rimandabili. Sappiamo tutti che "il medico pietoso fece la piaga purulenta". Voi avete il dovere di non essere medici pietosi. Il vostro compito storico è di aiutare l'umanità a passare per una strada piena di pericoli. E' come guidare di notte. Le scienze sono i fari, ma poi la responsabilità di non andare fuori strada è del guidatore, che deve anche tenere conto che i fari hanno una portata limitata. Anche gli scienziati non sanno tutto, è un lavoro faticoso durante il quale le conoscenze si accumulano una dopo l'altra e le sacche di incertezza vengono pian piano eliminate. La scienza fa delle previsioni oneste sulle quali si forma pian piano gradualmente un consenso scientifico.

Quando l'IPCC prevede che in uno scenario intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra la temperatura potrebbe salire tra i 2 e i 3,5 gradi, questo intervallo è quello che possiamo stimare al meglio delle conoscenze attuali. Tuttavia deve essere chiaro a tutti che la correttezza dei modelli del clima è stata verificata confrontando le previsioni di questi modelli con il passato. Se la temperatura aumenta più di 2 gradi entriamo in una terra incognita in cui ci possono essere anche altri fenomeni che non abbiamo previsto, che possono peggiorare enormemente la situazione. Per esempio, incendi di foreste colossali come l'Amazzonia emetterebbero quantità catastrofiche di gas serra. Ma quando potrebbe accadere? L'aumento della temperatura non è controllato solo dalle emissioni dirette, ma è mitigato dai tantissimi meccanismi che potrebbero cessare di funzionare con l'aumento della temperatura. Mentre il limite inferiore dei 2 gradi è qualcosa sul quale possiamo essere abbastanza sicuri, è molto più difficile capire quale sia lo scenario più pessimistico. Potrebbe essere anche molto peggiore di quello che noi ci immaginiamo.

Abbiamo di fronte un enorme problema che ha bisogno di interventi decisi - non solo per bloccare le emissioni di gas serra - ma anche di investimenti scientifici. Dobbiamo essere in grado di sviluppare nuove tecnologie per conservare l'energia, trasformandola anche in carburanti, tecnologie non inquinanti che si basano su risorse rinnovabili. Non solo dobbiamo salvarci dall'effetto serra, ma dobbiamo evitare di cadere nella trappola terribile dell'esaurimento delle risorse naturali. Il risparmio energetico è anche un capitolo da affrontare con decisione. Per esempio, finchè la temperatura interna delle nostre case rimarrà quasi costante tra estate e inverno, sarà difficile fermare le emissioni.

Bloccare il cambiamento climatico con successo richiede uno sforzo mostruoso da parte di tutti. E' un'operazione con un costo colossale non solo finanziario, ma anche sociale, con cambiamenti che incideranno sulle nostre esistenze. La politica deve far sì che questi costi siano accettati da tutti. Chi ha più usato le risorse deve contribuire di più, in maniera da incidere il meno possibile sul grosso della popolazione. I costi devono essere distribuiti in maniera equa e solidale tra tutti i Paesi."

 


venerdì 3 giugno 2022

Il metano ci dà un mano (ad aumentare il riscaldamento globale)

 Il metano. Pare che tutti vogliano il metano. Come niente, come se fosse innocuo. Si tratta in realtà di un potente gas serra, più potente, nella sua qualità di assorbire il calore, dell’anidride carbonica, ormai da tutti nota con la sua formula chimica CO2.

Ed in effetti il metano (CH4) in atmosfera sta aumentando velocemente, con un andamento non costante ma in crescita continua dalla metà del decennio scorso, come mostra il grafico (del NOAA). Si tratta di metano e non del prodotto della sua combustione, quindi ha varie origini: gas che fuoriesce dai giacimenti durante l’estrazione, gas disperso dai giacimenti di petrolio, gas proveniente dall’allevamento e dall’agricoltura. E’ un fatto comunque che non è mai stato così presente in atmosfera: ha raggiunto nel 2021 ben 1896 pbb (parti per miliardo, unità di misura della concentrazione di una sostanza in atmosfera), una quantità del 162% maggiore rispetto ai valori pre-industriali, dopo un incremento record di +17 in un anno.

Spiegano gli scienziati del NOAA che questa crescita si accompagna all’aumento costante di CO2 in atmosfera, con un incremento di 2,66 ppm (parti per milione) che ha portato alla cifra elevatissima di 414,7 ppm. La velocità di crescita della concentrazione di CO2 negli ultimi 10 anni è la più elevata degli ultimi 63 anni.

Il fatto più preoccupante riguarda proprio la velocità degli incrementi, che sembra non rallentare mai, ma al contrario, crescere. Il tema è stato negli ultimi tempi scavalcato dalla tragica guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, ma non è scomparso, anzi, riceverà un impulso proprio dalla guerra. Sembra che non si riesca mai a rendere razionali i modi e i fini della nostra esistenza sulla Terra. 

Il grafico mostra la concentrazione media di metano in atmosfera, a partire al 1983.

(Credits: NOAA)










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  Il cambiamento climatico presenta ormai con evidenza empirica praticamente tutte le caratteristiche previste da anni dai modelli climatici...

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