sabato 26 febbraio 2022

Cari partiti, ne avete la responsabilità

“IMPRUDENTE NON AVER DIFFERENZIATO MAGGIORMENTE LE NOSTRE FONTI DI ENERGIA” (Mario Draghi, informativa in Parlamento sulla situazione in Ucraina).


Surreale che il Parlamento abbia applaudito, visto che i partiti principali, nessuno escluso, e numerosi parlamentari sono i responsabili diretti della carenza ultradecennale della politica energetica italiana. Costoro hanno relegato per anni l’energia agli ultimi posti nell’agenda politica, quando non hanno apertamente ostacolato lo sviluppo delle rinnovabili e l’estensione dell’efficientamento, in contrasto con le tesi ambientaliste costantemente accantonate se non evitate all’interno dei partiti che hanno governato l’Italia negli ultimi trenta anni.

Qualcosa si è fatto ma con difficoltà, ritardi, e portando avanti una continua battaglia ad ogni livello, anche regionale e locale, contro tesi superate ma in voga fra la maggioranza degli esponenti politici. Fermo restando che ora importiamo il 40% del gas dalla Russia, e questo è un fatto.


Non per polemizzare, ma perché è giusto che ciascuno si assuma le proprie responsabilità.


A breve farò seguire un’analisi più dettagliata.


domenica 13 febbraio 2022

Buone notizie - e altre meno

 Questa settimana i commenti sarebbero molti, a partire dalla modifica della Costituzione approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza nel senso della tutela ambientale. Il fatto che prima l’ambiente non entrasse nella Carta se non come “paesaggio” la dice lunga sull’assenza di cultura ambientale nel nostro Paese. Ora il vuoto è stato colmato con due belle, a mio parere, aggiunte agli articoli 9 e 41. Sono stati modificati in questo senso, dove le parti in corsivo sono le aggiunte:

Art. 9

  1. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica
  2. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
  3. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.


Art. 41

  1. L’iniziativa economica privata è libera.
  2. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
  3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.


L’articolo 9 si trova fra i principi fondamentali, mentre l’articolo 41 fra i diritti e doveri dei cittadini. Non è detto che verranno rispettati come dovrebbero, e un esempio chiarissimo è la tutela del paesaggio, fra i propositi più disattesi, ma l’inserimento è comunque un fatto importante che segna un cambio nella sensibilità collettiva riguardo temi un tempo considerati di terz’ordine. 


Purtroppo, ad una notizia positiva ne seguono altre negative, prima fra tutte il rischio di guerra in Ucraina. Un cambio della sensibilità collettiva anche riguardo il fenomeno “guerra” sarebbe opportuno: non si tratta di un’opzione politica, si tratta, sempre, di una barbarie. Se percepiamo come ovvio il danno causato alle persone e alle cose da un attacco militare, meno ovvie sono di solito le conseguenze ambientali: se ci preoccupano le emissioni inquinanti e climalteranti derivanti dalle normali attività umane, proviamo a valutare quelle emesse in caso di guerra. Inquinanti di ogni tipo, anche molto pericolosi, alterazione della composizione di aria, acqua, suolo, uccisione o allontanamento della fauna, rifiuti lasciati ovunque, mezzi militari che certo non badano a dove passano, in una parola, un incredibile aumento di entropia. L’entropia è una grandezza fisica che misura il caos, l’aumento di disordine che poco alla volta porta alla fine del mondo,  e che noi umani facciamo incrementare normalmente con le nostre attività, e in modo esponenziale con le nostre iniziative demenziali come le guerre. 

I missili non sono un’esibizione di potere, sono un’esibizione di morte. Quando anche questa sensibilità sarà davvero collettiva saremo a posto. Per ora non lo siamo. Speriamo davvero che non accada nulla in Ucraina.




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