Dobbiamo arrivare lì. E non è certo poco. Guardate di quanto dobbiamo restringere - un vero e proprio imbuto - le emissioni climalteranti in atmosfera in Europa per rispettare l’Accordo di Parigi, che, ricordo, ha l’obiettivo di far sì che il riscaldamento globale resti sotto +1,5 °C e in ogni caso non superi +2°C.
La fonte è la Commissione Europea, in ascissa gli anni fino al 2050, in ordinata le emissioni di CO2 equivalenti in milioni di tonnellate. La riduzione è clamorosa in ciascun settore, indicato con i diversi colori, mentre la traiettoria tratteggiata rappresenta il totale netto.
Traggo la figura da un articolo sul sito climalteranti.it, sempre presente, preciso, molto ben fatto. L’articolo è “La strategia italiana di lungo termine sulla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra” a firma Stefano Caserini, un tema di cui si è parlato poco nonostante il testo sia stato inviato alla Commissione l’11 febbraio scorso. Si tratta invece di un documento importante che costruisce uno scenario di decarbonizzazione vera del nostro Paese. In sostanza, presenta un forte risparmio energetico e miglioramento dell’efficienza con conseguente riduzione della domanda di (addirittura) il 40% sui consumi finali, elettrificazione dei trasporti, forte incremento delle fonti rinnovabili e sostanziale marginalizzazione dei combustibili fossili. Il Bilancio energetico al 2050 è destinato a cambiare alla radice rispetto a quanto siamo abituati a studiare, basti pensare che l'energia elettrica è destinata a provenire quasi esclusivamente da fonti rinnovabili e a rifornire tutti i settori, dal civile ai trasporti all’industria, mentre soltanto quest’ultima riceverebbe ancora una quota estremamente limitata di gas naturale, e carbone e petrolio quasi scompaiono dentro la voce “altri combustibili”. Una strategia che poi sarà necessario realizzare nel concreto, finalità che necessita il coinvolgimento di tutte le realtà sociali in modo coerente come mai fatto finora.
Auspico quanto si legge nell’articolo segnalato, ovvero che il tema sia oggetto di dibattito: non si vede per quale motivo argomenti fondamentali per il futuro prossimo di noi tutti vengano ignorati o quasi.
Per approfondire, il link è il seguente, dove è possibile accedere anche al sito della Strategia stessa: