venerdì 30 agosto 2019

Mare Monstrum

Sono cifre impressionanti quelle che riguardano le illegalità commesse nei nostri mari, un'enorme mole di reati che ogni anno si ripete, secondo quanto riporta il dossier Mare Monstrum di Legambiente, edizione 2018, realizzato grazie al lavoro delle Forze dell'ordine e delle Capitanerie di porto, e presentato in occasione della partenza di Goletta Verde.
L'imbarcazione dell'associazione percorrerà il litorale italiano per monitorare la qualità delle acque marine, denunciare le illegalità ambientali, la presenza di rifiuti. Le tappe previste sono 22, da Chiavari a Trieste, in un lungo periodo di tempo che terminerà il 12 agosto.

I reati contestati dalle forze dell’ordine sono addirittura in aumento: nel 2017  si contano ben 17.000 infrazioni contestate, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%.
Crescono dell'8% rispetto allo scorso anno le persone denunciate e arrestate, per un totale di 19.564. Crescono anche i sequestri per una percentuale del 25,4%, mentre la cifra totale ammonta a 4.776.
Territorialmente, si rileva che quasi la metà dei reati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Sicilia, Calabria), a cui si unisce il Lazio a coprire le prime posizioni di questa poco invidiabile classifica nazionale.

Quanto al tipo di reato, risulta che quelli legati all'inquinamento delle acque e del suolo, derivanti da scarichi fognari fuorilegge, depuratori malfunzionanti o assenti, spandimenti di idrocarburi e contaminazioni del suolo sono i più diffusi: da soli raggiungono il 35,7% del totale delle infrazioni accertate. Si legge nel dossier che a seguire con il 27,7% si ha la pesca illegale, poi il cemento abusivo per il 19,5%, e infine le infrazioni al codice della navigazione della nautica da diporto per il 17,1%.

Cattiva depurazione delle acque, cementificazione e rifiuti: questi sono i modi con cui deturpiamo le coste e i mari di uno dei Paesi più belli del mondo - nonché il nostro Paese - a testimonianza di quanto lavoro ci sia ancora da fare per promuovere un'autentica civiltà del territorio e del suo ambiente. Decenni di incuria non si cancellano in un giorno, ma un aiuto da coloro che governano la cosa pubblica - e non so cosa ci sia di più "pubblico" di questo - sarebbe il benvenuto, in sostituzione dell'ignavia italica sull'argomento.
Il dossier sottolinea inoltre che i diritti dei cittadini continuano a non essere garantiti sul fronte dell’informazione e su quello dell’accesso ai tratti di spiaggia liberi. E' un diritto usufruire anche del paesaggio, tutelato dall'articolo 9 della Costituzione, indispensabile ovunque ed in particolar modo in un Paese come il nostro dove la bellezza dei luoghi e la mitezza del clima coprono parte delle mancanze economiche e sociali che lo caratterizzano.

Il Dossier Mare Monstrum di Legambiente si scarica qui:

https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/mare-monstrum-2018




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