venerdì 20 maggio 2022

Non ci sono più le stagioni di una volta

 Per una volta, nulla di scientifico. Almeno, non basato su risultanze o rilevazioni scientifiche. A parte i dati prelevati con un termometro.

Come sono state le stagioni inverno scorso e primavera attuale? A spanne, così: inverno mite, mai la neve, sole e bel tempo (dovremo prima o poi cambiare la nomenclatura tradizionale “bello” o “brutto” riferiti al tempo meteorologico), non è piovuto per due mesi tanto che il Po era ed è ancora in condizione di siccità, poi un breve periodo di pioggia ed ora gran caldo in maggio, con picchi delle temperature che hanno raggiunto i 34°. Area di riferimento per questa descrizione sommaria: Pianura Padana e in generale il Nord Italia. 

Uso dei maglioni invernali ridotto al minimo, abiti estivi un tempo adatti in luglio ed ora idonei alle giornate di maggio.

Come erano venti o trenta anni fa nella medesima area geografica le stagioni? Sempre a spanne, d’inverno faceva freddo, la neve era normale per un paio di mesi, in primavera pioveva, d’estate faceva caldo. L’abbigliamento vedeva le maglie in inverno,  “aprile non ti scoprire”, abiti leggeri durante il bel tempo in estate tenendo sempre conto che gli acquazzoni di agosto non erano esclusi. 

Non c’è più bisogno nemmeno delle analisi scientifiche basate sui dati delle centraline di rilevamento ambientali per accorgersi di quanto è cambiato il clima. Persino la velocità del cambiamento è percepibile: una lenta deviazione durata anni mentre ora viene premuto il pedale dell’acceleratore. 


Tutto ciò comporta lo spostamento di ecosistemi verso altre fasce climatiche, generalmente verso Nord, alterazioni dei cicli naturali, impatti sull’agricoltura e l’allevamento, conseguenze sulla salute umana. L’aria che respira un abitante qualsiasi della Terra non è più quella che respiravano i nostri nonni e che tale era da millenni.

Tendenze autodistruttive? La guerra scatenata da Putin porterebbe a pensare che l’istinto di Thanatos a volte prevalga, irresponsabilmente, stupidamente, ottusamente. Ora l’industria bellica, inquinante, pesante, metallica, esplosiva, lesiva, farà grandi profitti, mentre avremmo bisogno di migliorare la qualità della vita delle persone, ridurre le diseguaglianze, minimizzando le conseguenze ambientali del nostro vivere sulla Terra. L’industria delle armi sempre fiorente.  Diceva Albert Einstein che l’uomo ha costruito la bomba atomica ma nessun topo costruirebbe una trappola per topi; in effetti, ne stiamo costruendo migliaia di varie fogge e applicazioni, non solo atomiche, ma altrettanto pericolose. Uomini e topi. Buttando all’aria il proprio nido.


Nell’attesa delle prossime stagioni. 


In evidenza

Tutte le stagioni in una settimana. E dovremo abituarci.

  Il cambiamento climatico presenta ormai con evidenza empirica praticamente tutte le caratteristiche previste da anni dai modelli climatici...

Più letti