martedì 27 giugno 2023

Sempre più Comuni Rinnovabili (ma ancora non basta)

 Come sempre da alcuni anni, luci ed ombre sul progresso delle fonti rinnovabili nel nostro Paese: secondo l’ultimo Rapporto “Comuni Rinnovabili 2023”  di Legambiente aumentano i nuovi impianti e i Comuni ad energia pulita, ma il nostro Paese non è ancora sulla via giusta per raggiungere gli obiettivi al 2030 (che ci portano, fra l’altro, a dover coprire con le rinnovabili più del 60% della domanda soltanto elettrica nazionale).

Non siamo fermi, comunque, e ben 3.535 comuni italiani producono localmente energia elettrica rinnovabile in misura superiore ai consumi dei residenti: 100% elettricità pulita ed oltre.

I Comuni che vedono impianti ad energia pulita sul proprio territorio sono numerosi in generale, e nel 2022 ben 7.317 territori municipali in Italia hanno visto la realizzazione di nuovi impianti ad energia pulita. Si tratta di realtà positive e in continuo miglioramento, visto che l’installazione di nuovi impianti a livello comunale cresce di +14,4% rispetto soltanto all’anno precedente 2021.

Ampliando lo sguardo, i Comuni 100% rinnovabili, vale a dire inclusa la produzione termica, rimane stabile ad una quota sicuramente bassa: 40 Comuni soltanto. Questo dato fotografa nel contesto municipale lo storico ritardo che caratterizza le rinnovabili termiche nel nostro Paese (in Italia nel 2021 la quota dei consumi finali lordi coperta da fonti rinnovabili termiche è pari al 19,7% (GSE); non male nella vecchia ottica “fossile”, insufficiente nell’ottica attuale in vista degli obiettivi green da raggiungere).


Questi dati sono parzialmente positivi, ma le lentezze e gli ostacoli burocratici sono ancora all’opera e frenano il cambiamento, rendendo quindi necessaria e non più rinviabile una velocizzazione degli iter autorizzativi che davvero apra le porte a tutto ciò che è fattibile in breve tempo e senza particolari difficoltà o problematiche paesaggistiche, a partire dal fotovoltaico sui tetti di tutti i capannoni industriali, commerciali, destinati all’agricoltura o ad altre necessità (coperture di parcheggi, per es.). Con l’espansione delle strutture destinate alla logistica, o al grande commercio, non si vede perché non si obblighino gli investitori almeno a realizzare capannoni dotati di pannelli solari e pavimentazioni dei parcheggi che consentano il passaggio nel terreno dell’acqua piovana. Non sono scelte inutili, al contrario, fanno la differenza, e non dovrebbe essere consentita la realizzazione di strutture prive di impianti destinati a coprire il fabbisogno energetico della struttura stessa in modo pulito e magari produrne in eccesso mettendola in rete. 

C’è ancora molto lavoro da fare per proseguire sulla strada della transizione energetica già imboccata rispettando una tabella di marcia che ci consenta di raggiungere gli obiettivi prefissati. Risulta che a livello nazionale i progetti in attesa superano quelli approvati, ma non possiamo permetterci altri indugi.


Il Rapporto Comuni Rinnovabili 2023 si scarica qui (pdf di 49 pagine):


https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2023/06/Comuni-Rinnovabili-2023.pdf



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