mercoledì 29 luglio 2020

Ghiacciaio con telo

Forse è davvero il caso di esclamare “come ci siamo ridotti” osservando l’immagine riportata sotto (con notizia tratta dal canale ANSA Ambiente ed Energia): un ghiacciaio alpino ricoperto di appositi teli per evitarne lo scioglimento. Forse questi saranno i ghiacciai del futuro, forse sarebbe bene  progettare sistemi idonei a prevenire i roghi delle foreste, lo scioglimento del permafrost in Siberia, le fuoriuscite di metano... 


Il più vecchio ghiacciaio delle Alpi, il ghiacciaio di Rhone in Svizzera, è stato ricoperto per metri e metri con speciali teloni atti a prevenirne lo scioglimento. Non si tratta del primo esperimento: enormi teli ricoprono il ghiacciaio Presena, ad esempio, tra Val Camonica e Val di Sole. I teli permettono di evitare la fusione ed il ritiro del ghiacciaio, attualmente causata dal riscaldamento globale dell’atmosfera. 

Negli ultimi trent’anni sono scomparsi circa duecento ghiacciai sulle Alpi, e quelli rimasti presentano evidenti riduzioni nell’estensione, nello spessore, e nella consistenza. In altri luoghi della Terra le cose non vanno meglio. Nel numero di luglio di National Geographic Italia viene descritta l’emergenza che riguarda l’acqua nelle zone che dipendono dai fiumi generati dai ghiacciai dell’Himalaya. 

Nei territori di alta quota himalayani la popolazione si attrezza come può: costruendo riserve di ghiaccio artigianali. Enormi coni di ghiaccio, fino a trenta metri di altezza, caratterizzano il paesaggio del Ladakh, e sono capaci di immagazzinare milioni di litri di acqua allo scopo di irrigare i campi dei villaggi vicini. 

Il fiume Indo, uno dei più grandi fiumi della Terra, ha le sue origini nei ghiacciai e nevai himalayani, che immagazzinano acqua d’inverno e la cedono in primavera ed estate, durante il disgelo. Esso sostenta 270 milioni di persone, grandi città e sistemi agricoli, ma il suo flusso è destinato a variare in modalità che influiranno notevolmente. Si prevede un incremento da oggi al 2050, seguito da una diminuzione costante dopo quella data. Già oggi le inondazioni seguite da siccità stanno cambiando il rapporto delle popolazioni locali con il grande fiume, e la geopolitica del territorio non può che esserne influenzata, inasprendo le tensioni fra i Paesi interessati alla disponibilità idrica. Fra questi, Cina, India e Pakistan sono dotati di arsenali nucleari. 

Le sfide che il cambiamento climatico, causato dalle continue emissioni di CO2 ed altri gas climalteranti in atmosfera, ci pone davanti sono varie e spesso collegate fra loro a formare lunghe catene che portano lontano, ben oltre il nostro rapporto con l’ambiente. Sono le nostre società, non l’ambiente Inteso come qualcosa di estraneo a noi e alle nostre vite (chiaramente un’interpretazione errata), quelle più colpite e destinate a cambiare, intraprendendo spostamenti verso lidi non ancora del tutto delineati con chiarezza.  

Intanto, questa immagine rappresenta bene uno spicchio del nostro futuro. Guardiamola con attenzione, perché ciò che proietta va ben oltre una vetta alpina con teli in vista.

L'immagine e la notizia si trovano al seguente indirizzo:

https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2020/07/18/ansasu-piu-antico-ghiacciaio-alpi-teli-bianchi-anti-fusione_f61c5ba5-1d81-4e18-a9e1-b7fd853981a2.html



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