mercoledì 6 ottobre 2021

Primo Turno: vittoria progressista, persi nella nebbia sovranisti e populisti

 Il futuro delle città sembra progressista - mutuo la bella, antica, parola rinnovata da Matteo Lepore - ma attendiamo le numerose città dove si terrà il ballottaggio fra due settimane. Il ballottaggio è sempre una partita nuova, non l’addizione o la sottrazione dei voti precedenti, per cui è necessario attendere il momento giusto prima di trarre conclusioni e proporre analisi. In ogni caso i risultati sono stati buoni per il centrosinistra, e persino ottimi in tre grandi centri urbani dove si è vinto al primo turno. Non si può estrapolare un risultato locale sulla linea nazionale, ma Milano, Napoli e Bologna insieme fanno pur sempre il 6% del corpo elettorale e il 5% dell’intera popolazione italiana, per non parlare del rilievo come città sul piano nazionale e internazionale, e saranno governate dal centrosinistra con una scelta decisa al primo turno: un risultato che da solo vale un’elezione. 


Vedremo dunque i ballottaggi, ma alcuni aspetti possono però essere già appuntati. Innanzitutto, la forza sul territorio del centrosinistra, che non è un elemento superficiale, al contrario, è un aspetto fortemente caratterizzante una formazione politica o una coalizione. In secondo luogo, la difficoltà che ormai da tempo avvolge le tesi sovraniste e populiste di ogni tipo come una nebbia che le oscura prima di giorno. Stanno uscendo dai radar, e chissà mai se rientreranno, prive come sono di qualsiasi fondamenta razionale, almeno nel nostro Paese. 


Oltre al centrosinistra, al Partito Democratico e al suo Segretario Enrico Letta nuovamente eletto in Parlamento,  e ai candidati che hanno vinto credo che domenica scorsa abbiano vinto anche la serietà, la stabilità, l’affidabilità. Credo cioè che in buona misura abbia influito il modo in cui è stata affrontata la pandemia che ci ha colpito negli ultimi due anni, premiando coloro che hanno mostrato di affrontare le numerose e nuove difficoltà che la situazione comporta con rigore invece che con posizioni sommarie e ondivaghe alla probabile ricerca di consenso fra minoranze esigue e del tutto marginali. Gli errori sono certamente possibili, e ci sono stati, ma la priorità sempre data al rigore, alla ricerca della sicurezza sanitaria, e alle fondamenta scientifiche delle posizioni espresse è stata apprezzata da molti. 


Analisi più approfondite vanno riservate alla tornata finale. Per ora, congratulazioni agli eletti, e buon lavoro a coloro che sono impegnati nei ballottaggi.




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