sabato 13 febbraio 2021

La scelta di Draghi

 MARIO DRAGHI ha sciolto la riserva e comunicato i membri della squadra di governo.

Si tratta, come era previsto, di un numero di Ministri provenienti dai partiti e dal Parlamento e di un numero di Ministri definiti “tecnici”, cioè specialisti dei temi di cui andranno ad occuparsi. E’ lecito discutere sulle scelte e sulla coabitazione fra partiti di fondamenta politiche e ideali diverse, ma deve essere chiaro che lo si fa a partire da un punto fermo: che Draghi non aveva altra scelta. L’unica formazione di governo che poteva fare era un insieme di esponenti di partito per garantire la maggioranza in Parlamento e di persone qualificate, soprattutto allo scopo di affrontare il tema della pianificazione e gestione dei fondi UE, nel momento in cui un partito ha causato la fine del governo precedente. La situazione creatasi era molto grave, e andava risolta. Non amo le dietrologie e non so se era prevista, ma questa era ed è l’unica soluzione possibile. Una specie di ultima chiamata per il nostro Paese.

Non sottovaluterei il nuovo Ministero della Transizione Ecologica. Al di là del nuovo nome, se il nuovo Ministero dell’Ambiente include l’Energia, scorporandola dallo Sviluppo, Mario Draghi ha fatto una scelta innovatrice, di quelle che i partiti - di ogni colore - non hanno mai capito (o hanno finto di non capire). Non so cosa farà, ma il destinatario del nuovo, importantissimo, compito, Roberto Cingolani ha i titoli (mi si consenta di parteggiare per un Fisico) per guidare il Ministero al meglio. Altro che inutilità, come in molti hanno immediatamente commentato.

Un’altra casella rilevante per il nostro futuro riguarda i Trasporti, affidata a Enrico Giovannini, persona competente e sensibile ai temi ambientali. Sappiamo bene quali difficoltà si incontrino nell’affrontare il tema dell’impatto dei Trasporti, che rappresentano insieme il settore più inquinante e il più difficile da modificare nel senso della sostenibilità.

Non trascurerei inoltre il Lavoro affidato ad Andrea Orlando: un uomo di sinistra nel tema cuore della sinistra. La sanità resta a Roberto Speranza, come era giusto, e per il PD, Guerini alla Difesa e Franceschini alla Cultura. 

Sono poche le donne? Sì, ma quelle presenti non si trovano in posizioni secondarie, anzi, in collocazioni di primissimo piano. 

La situazione ha i contorni di un’emergenza, e questa può essere una soluzione. Al contrario di quanto dicono molti in queste ore, non credo questa volta che il governo durerà poco. Al contrario. E siamo al punto che dobbiamo augurarcelo.

Per parte mia, auguro buon lavoro al governo guidato da Mario Draghi, e ringrazio tutti i membri del governo precedente. Il Presidente Mattarella credo che abbia fatto la scelta giusta, e un ringraziamento speciale va a lui in particolare.


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