sabato 10 ottobre 2020

Allora, si può fare!

Non so se sia stata la pandemia, o se ci saremmo arrivati comunque, ma da un po’ sembra proprio che il vento stia cambiando. 

Non passa giorno che il dibattito pubblico non tocchi la questione ambientale, politica inclusa: dal Presidente del Consiglio Conte, alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, dal Papa, ai dirigenti delle organizzazioni dell’industria e del lavoro, dalla scuola, alle associazioni di vari scopi e attività, alla pubblicità. 

Il Presidente Conte propone, fra le altre cose, di inserire il tema della tutela dell’Ambiente in Costituzione. La Costituzione italiana, da sempre lodata per la profondità ed il livello avanzato dei suoi contenuti, in effetti presenta un evidente vuoto sul tema ambientale, che si limita ad essere richiamato soltanto come “paesaggio”. Anche se con un articolo di contenuto estremamente circoscritto, va detto comunque che se tutelassimo il paesaggio davvero avremmo evitato gli scempi edilizi del dopoguerra, un’ulteriore prova che per lo più la nostra bella Costituzione è inattuata. La proposta di colmare questo vuoto va in ogni caso accolta con favore, arrivando a costituire un pilastro mancante alle fondamenta del nostro edificio comune. Sarebbe un bel passo avanti.

L’Unione Europea, frattanto, assume ancora una volta il ruolo di guida al livello internazionale sulla lotta alla crisi climatica. Il taglio di oltre la metà delle emissioni di gas ad effetto serra al 2030 può diventare una prospettiva concreta con le misure recenti messe in campo. Dopo la proposta della Commissione UE di ridurre del 55% le emissioni climalteranti entro il 2030, rispetto ai valori del 1990, il Parlamento europeo ha approvato un testo che chiede addirittura un bel -60% al 2030, a tutela del sistema climatico terrestre ed in favore di un progresso tecnologico e sociale a  basso impatto ambientale. Qui entrano in gioco anche gli orientamenti politici: Lega, Forza Italia, e Fratelli d’Italia hanno votato “no”. La propensione della destra a “tutelare” inquinamento e privilegi effimeri (anche gli inquinatori subiranno le conseguenze dei danni, impossibilitati a trasferirsi su Marte) non si smentisce, a danno della collettività (vedi link in calce).

Il programma Next Generation EU ha lo scopo di promuovere un avanzamento economico e sociale dopo la crisi della pandemia. Si legge sul sito “Il coronavirus ha sconvolto l'Europa e il mondo, mettendo alla prova i sistemi sanitari e previdenziali, le nostre società, le nostre economie e il nostro modo di vivere e lavorare insieme. Per tutelare la vita umana e i mezzi di sostentamento, per riparare il mercato unico e per costruire una ripresa duratura e prospera, la Commissione propone di liberare tutte le potenzialità del bilancio dell'UE. Con i 750 miliardi di € di Next Generation EU e il potenziamento mirato del bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027, la potenza di fuoco complessiva del bilancio dell'UE arriverà a 1 850 miliardi di €.” Ebbene, Next Generation EU prevede di reperire il 30% dei 750 miliardi attraverso green bonds, titoli “verdi”, aventi scopi environmentally friendly. La finanza deve entrare nel problema ambientale e fare la sua parte.

E arrivano anche il social bonds, titoli “sociali”. In un tweet del 7 ottobre scorso, Paolo Gentiloni scrive “La prima grande emissione di bond europei sarà social. I 100 miliardi di #Sure per difendere il lavoro con strumenti come la Cassa integrazione saranno raccolti con #socialbonds”. 

Nell’ambito del pacchetto a sostegno dell’emergenza è stato adottato SURE, acronimo che in italiano ha il significato di strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in emergenza. I soldi necessari saranno raccolti con emissione di social bonds.

Infine, la Chiesa Cattolica si sta muovendo grazie ad un Papa lungimirante, le nuove generazioni grazie a Greta Thunberg. Persino la pubblicità che imperversa nelle televisioni: auto ibride se non elettriche, estetica green dell’auto e dello spot. Persino la Fiat si è convertita, e ci propone la 500 elettrica.

Qualcosa si muove davvero? Per quali motivi abbiamo perso tanto tempo, in realtà alcuni decenni?

Non intendo indagare i motivi qui, ma credo che sia lecito affermare che una parte della responsabilità del ritardo - pericoloso -  sia a carico delle classi dirigenti che ci hanno preceduto. Ambiente, e ambientalisti, sono stati in fondo all’agenda di qualsiasi partito politico, organizzazione sociale e impresa non direttamente orientate all’ambiente, fino ad oggi. Ora va bene così, ma non fermiamoci.


Di seguito, alcuni dei siti a cui fare riferimento per approfondire i temi trattati nell’articolo:


https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/ngeu-covid-19-recovery-package/


https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_20_940


https://www.eunews.it/2020/10/07/lavoro-lue-sul-mercato-social-bond-convincere-investitori-finanziare-sure/135750


https://www.eunews.it/2020/09/16/clima-ursula-von-der-leyen-propone-riduzione-delle-emissioni-del-55-entro-2030/134583


https://europa.today.it/ambiente/clima-parlamento-emissioni-lega-fdi.html

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

In evidenza

Tutte le stagioni in una settimana. E dovremo abituarci.

  Il cambiamento climatico presenta ormai con evidenza empirica praticamente tutte le caratteristiche previste da anni dai modelli climatici...

Più letti